Mappa Romani

 

Amatrice

 

Al passo di Torrita, il punto più alto della Salaria, sono stati portati alla luce importanti resti archeologici di epoca romana durante alcune campagne di scavi iniziate già dagli anni '50 a seguito di alcuni ritrovamenti casuali.

Quello che è emerso sono ruderi di una villa romana consistenti in un peristilio, che conserva parte dello stilobate e le basi di quattro colonne tuscaniche, e vari ambienti sotto i quali era presente un impianto di riscaldamento "a pavimento". Infatti il portico colonnato che misura metri 28 x 26, presenta delle piccole colonnine in mattoni che avevano lo scopo di permettere il passaggio di aria calda sotto la pavimentazione.

 

Nella villa sono stati rinvenuti anche molti altri reperti tra resti di ogetti, monete, colonne e capitelli, vasellame e attrezzi vari che suggeriscono la presenza in loco di artigiano metallurgico.


Importanti i ritrovamenti di un busto di circa 60 cm di epoca repubblicana raffigurante Cesare, oggi custodito nei locali della Soprintendenza Archeologica del Lazio. Fu rinvenuto anche un busto di marmo alto 90 cm raffigurante una figura femminile nuda che però venne rubato dai locali che lo custodivano e mai ritrovato.

Oggi tutti i reperti recuperati sono custoditi a Roma.

 

Cittareale

 

resti romani cittarealeIl grande imperatore romano Tito Flavio Vespasiano naque da un'umile famiglia della zona di Cittareale, l'allora Falacrinae. Questo era un «vicus», ovvero villaggio, e all'apice del suo successo, Vespasiano volle tornarci per lasciare il segno del suo trionfo.

 

Di Falacrinae si sapeva l'esistenza dalle fonti letterarie, ma non se ne era mai trovata traccia, almeno fino pochi anni fa, quando un evento del tutto fortuito ha permesso la scoperta di un interessantissimo sito archeologico con il ritrovamento di un frammento di una base di statua con iscrizioni romane. Sono 14 versi saturni (antico metro della poesia romana) con l'elogio di un personaggio sconosciuto che partecipò con un ruolo di comando alla guerra sociale che tra il 91-89 a.C. oppose Roma ai suoi alleati italici i quali si erano ribellati per ottenere la cittadinanza romana.

 

Le campagne di scavo che sono state effettuate in questi anni hanno portato alla luce tantissime rovine di notevole importanza e diversi pregevoli reperti.

 

Nell'agosto del 2005 un primo scavo ha riportato alla luce un’ampia struttura repubblicana del 100 a.C., sicuramente il luogo che ospitava originariamente l'incisione.

 

La ricostruzione, riportò la spiegazione che si trattava sicuramente di un edificio pubblico vista la sua posizione isolata e l'assenza di stanze abitabili. Un posto adibito probabilmente agli esercizi sportivo-militari, all'arruolamento di truppe e al censimento.

 

Nel 2006 altri scavi archeologici hanno portato alla luce una necropoli di 52 tombe risalenti al V-VI secolo dopo Cristo dove sono stati rinvenuti bracciali, orecchini, collane e anelli.

 

resti romani cittareale2

Queste esplorazioni hanno finalmente dimostrato l'esistenza dell'antico abitato romano Vicus Falacrinae, edificato tra il 290 ed il 280 a.C., che nel 9 d.C. diede i natali all'Imperatore.

 

Successivamente sono stati aperti altri siti uno nei pressi di un'altra frazione, Vezzano, dove è stato rinvenuto un vaso di bucchero del VI secolo contenente le ossa di un neonato. È evidente che si tratta di un rito di sepoltura avvenuta all'interno di un santuario di un'abitazione. Dei pezzi più preziosi inoltre ritrovati vi sono anche moltissime monete tra cui una d'argento.

 

Ci troviamo nella zona di San Lorenzo nel comune di Cittareale, invece, quando parliamo dello scavo che ha reso possibile il ritrovamento di una grande villa di 2500 mq, probabilmente databile tra la fine dell'età repubblicana e la media età imperiale, abbandonata poi intorno al V secolo dopo Cristo.

 

Le sue grandi dimensioni, il suo aspetto lussuoso e l'assenza di altre ville simili nei dintorni, lasciano pensare che si tratti proprio della villa dell'Imperatole, anche se gli studiosi sono ancora prudenti.

 

Questi scavi, dopo una scrupolosa rendicontazione, sono stati ricoperti dalla soprintendenza per evitarne il deterioramento in attesa di poter realizzare un giorno un'opera di protezione che ad oggi risulterebbe insostenibile.
Le centinaia di reperti e testimonianze recuperati sono però stati trasferiti all'interno di un museo a Cittareale, il Museo Civico Tito Flavio Vespasiano, visitabile contattando il comune di Cittareale

 

 

Posta

 

resti romani postaresti romani posta2La Via Salaria è una delle strade più antiche e importanti dell'Impero Romano che va da Roma al mare Adriatico, dove oggi c'è l'attuale Porto d'Ascoli. Costruita in modo tanto intelligente che oggi la moderna strada statale Salaria segue grosso modo l'originario tracciato. Attorno a questa strada si sono sviluppati molti dei centri abitati della zona della VI Comunità Montana del Velino che grazie al passaggio dell'importante via di comunicazione sono cresciuti e hanno prosperato.

 

Le strade sono state tra le opere maggiormente curate dagli antichi Romani poiché attraverso queste costruirono l'Impero. Per tale motivo utilizzarono metodi costruttivi che ne fecero strutture efficientissime e durature. Quando gli ingegneri Romani si trovarono a dover oltrepassare le strette e impossibili Gole del Velino, dovettero adottare soluzioni ardite e stupefacenti la cui grandiosità lasciò segni indelebili sul territorio e i cui resti sono ancora ben riconoscibili nel territorio del Comune di Posta.

 

Il reperto sicuramente più significativo è Il Miglio, una pietra migliaria di dimensioni straordinarie che segnava la metà precisa dell'intero percorso. Oggi posta sul ciglio del vecchio percorso della strada moderna, si collocava su di un ampio piazzale di cui sono visibili i muri di contenimento ed era sormontato da una altissima tagliata di roccia, detta Masso Dell'Orso, dove era collocata una lapide commemorativa di cui oggi si apprezzano l'incavo nella roccia stessa circondato dai fori di fermo.

 

Poco più in là si possono vedere due tronconi di strada ben conservata con grandi muri di contenimento presso lo Strambo del Palatino. Sempre nel paese di Sigillo sul muro della chiesa è conservato un bassorilievo raffigurante una scena di caccia.

 

Per un lungo tratto di strada sono ben visibili enormi tagliate di rocce e i resti della vecchia via abbarbicati sul fianco della montagna e i resti più evidenti sono due chiavicotti di scolo dell'acqua nei pressi del paese di Sigillo poco più lontano l'antico Ponte Romano. A Posta è ben visibile un tratto di grandi conci della strada che entrava all'attuale paese. 

 

 

 

Castel Sant’Angelo

 

resti romani castelsantangeloresti romani castelsantangelo2Sul declivio, in alto sopra il pittoresco Lago di Paterno, si notano i resti di una struttura di particolare imponenza, comunemente conosciute come Terme di Tito. A prima vista sembrano dei grandi piloni di un acquedotto, senza arcate, ed appaiono realizzate in opera quasi reticolata e vittata (il che indica diverse fasi edilizie).

 

In realtà, nel corso del tempo questi resti sono stati identificati di volta in volta - e spesso senza consistenti motivazioni - con l'antica Cutilia (città di origine preromana), con la Villa di Tito o con le Terme di Tito, in quest'ultimo caso a ragione delle canalizzazioni presenti nelle murature. In definitiva, non e' ben chiara la natura esatta di questo grandioso manufatto, anche se sembra possibile ipotizzare che le strutture fossero pertinenti ad una imponente villa rustica con annesso impianto termale, di certo proprietà di un esponente di una importante famiglia, molto probabilmente proprio quella dei Flavi.

 

Il fronte verso il lago doveva mostrare un apparato scenografico di grande suggestione; sembra infatti che un imponente flusso di acque venisse condotto (anche attraverso le canalizzazioni interne ai muri) a cadere dall’alto su una serie di strutture lignee che sporgevano dalle alte pilastrature; le acque, scendendo a cascata, creavano uno scenario di grande effetto. La struttura è stata - anche nel recente passato - oggetto di tentativi di riutilizzo, evidentemente non andati a buon fine: ora essa è in corso di restauro archeologico.

 

 

Borgovelino

 

resti romani Borgovelinoresti romani Borgovelino2Borgo Velino conserva tesori artistici e archeologici di notevole importanza, legati al periodo della Roma Imperiale, quando questi meravigliosi luoghi ospitavano le ville dei senatori e persino degli stessi imperatori.   Nei giardini pubblici del borgo, si possono ammirare i resti di uno straordinario edificio.

 

Si tratta presumibilmente di un ninfeo monumentale, pertinente ad una villa rustica romana, che serviva ad accogliere i Flavi, la dinastia imperiale che detenne il potere a Roma dal 69 al 96 d.C. La struttura ha dimensioni notevoli che ben lasciano immaginare la grandiosità architettonica dell’intero edificio: è lunga circa 31 metri ed alta 6 metri. Come gran parte dei monumenti risalenti a quest’epoca, la costruzione è in laterizio, scandita da tre grandi ambienti coperti con volta a botte, inframmezzati da nicchie.

 

 

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