prodotti tipici

Il territorio della VI Comunità Montana del Velino, grazie ai suoi grandi spazi verdi e al lavoro dei numerosi coltivatori presenti, offre prodotti alimentari unici per la qualità e la lavorazione. Le nostre terre sono custodi di grandi tesori, tutti da scoprire.

 

Le catene montuose che attraversano la vallata sono miniere di tartufo, di cui si trova il cosidetto scorzone ma anche il nero pregiato, e di una vastissia tipologia di funghi tra i quali spicca senza dubbio il prelibato Porcino.

Le numerosissime piccole aziende agricole vantano ancora una tipologia di produzione biologica certificata resa pregevole dalle condizioni naturali perfettamente incontaminate.

 

Queste zone sono senza dubbio famose per la grande e pregevole produzione di salumi e di prodotti caseari. 

Pecorino, caciotte, ricotta e altri formaggi staggionati o freschi che è spossibile reperire nei punti vendita delle aziende.

Prosciutto, salami, lonze, salsicce e altre prelibatezze simili sono facilmente acquistabili nelle macellerie delle aziende agricole come anche carni bovine e ovine.

 

Particolare importanza hanno dei prodotti specifici di zona che hanno meritato il riconoscimento De.C.O. (denominazione comunale d'origine). 

 

Fagiolo Borbontino

 

Coltivato nel territorio del comune di Borbona, il fagiolo borbontino è sicuramente un prodotto da gustare se si giunge qui.

Molto simile al fagiolo borlotto dalla quale si discosta per la sua particolarità, la buccia quasi inesistente, che conferisce al fagiolo un’alta digeribilità e un gusto molto delicato. Segreto per la riuscita di questo prodotto è la terra in cui viene coltivato, che grazie alle sue proprietà e alla grande dedizione degli agricoltori, attribuisce al fagiolo il sapore che lo contraddistingue. La sua produzione è effettuata esclusivamente senza concimi e senza attrezzi meccanici, procedura che non fa altro che aumentare il valore di questa specialità. Durante la stagione, in media vengono prodotti circa 15 q di fagioli, seminati intorno alla fine di maggio e raccolti a ottobre. La tradizione vuole che la semina avvenga il giorno 27 maggio dedicato a Santa Restituta, la Patrona di Borbona. La fase importante è la conservazione dei semi per l’anno successivo, che assicura il mantenimento di questa varietà nel tempo. Per le sue caratteristiche questo fagiolo è stato inserito nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali e tra i prodotti tradizionali del Lazio.

Per poter assaggiare questo prodotto che oltre alla qualità ci riconsegna anche una grande tradizione, ci si può recare a Borbona la terza domenica di ottobre, quando si svolge la Sagra del Fagiolo Borbontino.

 

DECO Marrone AntrodocanoMarrone Antrodocano

 

Il Marrone Antrodocano è scrigno di una storia che dura da oltre 400 anni.

È infatti dal 1500-1600 che, nella media valle del Velino, si è sviluppata una nuova varietà di castagno i cui frutti, i Marroni Antrodocani, hanno dimensioni maggiori e qualità organolettiche più pregevoli rispetto a quelli della castagna “selvatica” o “pazza”, autoctona del luogo.

Lo sviluppo di tale prodotto è stato ottenuto attraverso l’innesto su castagno autoctono, detto “pazzo”, di una specie proveniente dall’area fiorentina. A conferma della sua storia è stata prodotta una campagna di datazione effettuata nel comprensorio del Marrone Antrodocano dal Corpo Forestale dello Stato ed essa ha accertato che castagni monumentali ancora viventi e produttivi hanno oltre 400 anni. Come riportato da un documento privato del 1920, il marrone veniva già venduto e commercializzato a Milano.

La zona di produzione è tra i 700 e i 1000 metri slm., nei territori dei Comuni di Antrodoco, Borgo Velino, Castel Sant’Angelo e Micigliano. Quando incapperete nel cartello Terre del Marrone Antrodocano saprete di essere arrivati in uno di questi comuni!

La produzione annua varia dai 2.000 ai 3.000 quintali, commercializzati velocemente perché la richiesta è maggiore dell’offerta.

I frutti del marrone, a differenza di quelli della castagna sono più grandi, la buccia è più chiara e presenta delle striatine marroni scure; la pellicina interna è più sottile e non penetra all’interno del frutto, quindi molto più facile da togliere, risulta più dolce della castagna. La pianta del marrone è più delicata e meno produttiva, rendendo i suoi frutti qualitativamente superiori quindi più apprezzati e ricercati.

Oltre al marchio IGP, dal 2017 il Marrone Antrodocano ha acquisito anche la certificazione De.C.O.

Questo prodotto, unico nel suo genere, può essere acquistato sul territorio, oltre che nella sua forma non lavorata, anche nelle varie trasformazioni: farina, miele e marmellata di castagne. Occasione per gustare questo frutto prelibato è l’annuale sagra del Marrone Antrodocano, che si tiene tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, un appuntamento da non perdere.

 

DECO Amatrice Fidelis Amatrix

Il Guanciale e altri prdotti di Amatrice

 

Il Guanciale di Amatrice è l'ngrediente principe per la famosa Amatriciana, assieme al Pecorino di Amatrice.

Cibo preferito dai pastori transumanti Abruzzesi per la sua facilità di conservazione e trasporto e per il notevole apporto calorico, il guanciale era, originariamente, assieme al pecorino, l’unico condimento per la pasta che, veniva chiamata "Gricia".

Alla fine del 700 con l’aggiunta del pomodoro, è divenuta famosa con il nome di "AMATRICIANA".

Si prepara con il lardo venato di magro, abilmente ricavato dalla guancia del maiale, tagliata secondo la tradizionale forma triangolare. Per rendere il guanciale amatriciano saporito al punto giusto e leggermente piccante, la lavorazione dura almeno tre mesi, prevede salatura, impepatura, e stagionatura, importante l'affumicatura a legna che lo rende inimitabile.

Il guanciale di Amatrice è acquistabile nei diversi punti vendita del territorio.

Rimane ovviamente, come occasione perfetta per gustarlo, la tradizionale sagra dell’Amatriciana, che si tiene alla fine del mese di agosto. Momento in cui si rinnova l’amore per la tradizione e il buon cibo.

 

Il Comune di Amatrice ha provveduto a certificare con la DE.CO altri prodotti tipici amatriciani salvaguardandoli da contraffazioni e false dichiarazioni:

 

  • Pecorino di Amatrice
  • Guanciale Amatriciano
  • Gnocchi ricci di Amatrice
  • Ricotta di Amatrice
  • Patata Turchesa
  • Fragola di Amatrice
  • Miele di Amatrice
  • Salsa all’Amatriciana
  • Mortadella di Amatrice o Marotta
  • Frutti di bosco di Amatrice
  • Patata di Amatrice
  • Fagiolo di Amatrice
  • Pizzetta all’Amatriciana 
  • Ciambella del Bambino
  • Mele di Amatrice
  • Gelato al gusto “Sapore di Amatrice”

 

Con una tale varietà di prodotti e di lavorazioni, la cucina tipica locale ha preso quell'espressione dal gusto deciso della montagna.
I piatti che generalmente è possibile gustare sono frutto di un territorio sempre vissuto di agricoltura e pastorizia e l'isolamento geografico ha fatto si che si sviluppasse una cucina basata unicamente sui prodotti della terra, spontaneamente offerti dalla natura o frutto del duro lavoro nei campi e nelle montagne.

Ci sono poi specialità specifiche di alcuni paesi che sono divenuti famosi in tutta italia e che solo qui potrete trovare cucnati secondo la ricetta tradizionale e con gli insostituibili prodotti locali:

 

Spaghetti alla Amatriciana (Amatrice)

Pasta alla Gricia (Grisciano)

Pasta e Fagiolo Borbontino (Borbona)

Zampitti di maiale in salsa verde (Posta)

Stracci Antrodocani (Antrodoco)  

 

Nella sezione ricette tradizionali troverete anche queste ricette...

 

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