Uno dei 99 Castelli di L'Aquila, borgo amato dalla Regina Margherita d'Austria che ne fece luogo di residenza, Borbona nasce nella florida conca del fiume Ratto ed è conosciuta per il pregiato Fagiolo Borbontino.
Descrizione
Il comune di Borbona è situato nei pressi dell'Alta Valle del Velino a 760 m s.l.m. Dista da Rieti 44 km e 117km da Roma.
Ha una popolazione di 598 abitanti divisi anche nelle due frazioni che lo compongono: Vallemare e Piedimordenti.
Il suo territorio è situato in un'ampia conca formata dal fiume Ratto, la cui valle si apre sulla sinistra dell'alto corso del fiume Velino; è circondato dalle grandi catene del Terminillo, della Laga, del Gran Sasso e dai loro contrafforti collinari.
La parte alta del paese, situata su uno spiovente promontorio, è chiamata La Lama ed è tra le parti più antiche dell'abitato.
Gli abitanti si appellano con il nome di “borbontini”.
Cenni storici
Il toponimo, che appare per la prima volta nel 1018 nei documenti di Farfa, potrebbe derivare da 'fango', con riferimento agli allagamenti della valle.
Nella bolla di Anastasio IV del 1153, sollecitata dal vescovo di Rieti Dodone, si parla della pieve di Santa Croce in Burbone, una chiesa alla quale facevano riferimento le tante ville sparse della zona, che un secolo dopo, verso il 1290, si riuniscono definitivamente in un vero e proprio centro organizzato, l'attuale Borbona, quando l'esercito aquilano abbatté il potere locale dei Machilonesi.
Il paese, nei primi decenni del Trecento, faceva parte dei 99 castelli de L'Aquila, nel Regno angioino, e la croce processionale di Borbona è la straordinaria testimonianza di questo momento storico.
Nel Quattrocento Borbona è coinvolta nella guerra tra aragonesi e angioini (1423) raccontata dal suo cittadino più famoso, Niccolò di Borbona, nella Cronaca Aquilana (1363-1424). Un momento di grande importanza per il paese è l'inserimento nel vasto feudo di Margherita d'Austria (1522-1586), figlia naturale dell'imperatore Carlo V: nel 1577 si registra un grande incremento demografico, duemila persone.
Nel 1616 si rafforza la presenza francescana nella zona con la fondazione del convento di S. Anna che, dopo il 1650, viene affrescata con suggestive Storie di San Francesco da Vincenzo Manenti e la sua bottega.
Dopo il devastante terremoto del 1703, Borbona viene ricostruita dai Borboni di Napoli (1731).
Dal 1927 il paese passa dalla provincia dell'Aquila a quella di Rieti..
Da vedere
Molte sono le opere d’arte conservate nelle chiese del comune di Borbona: i frammenti di trabeazione, la lastra con Majestas Domini e la Croce di Borbona.
- I frammenti di trabeazione, collocati nella chiesa di S.Giuseppe, potrebbero essere i resti della chiesa medioevale citata nella Bolla del 1153;
- La lastra con Majestas Domini della parrocchiale è databile alla fine del 1100, quando il territorio entra nei possedimenti della Chiesa (1198).
- La Croce di Borbona(1320/30 c.) doveva essere una delle "più de novanta cruci" che Buccio da Ranallo vide riunite a L'Aquila nel trecento. Sopravvissuta con poche altre al gruppo delle croci monumentali conservate nei santuari angioini del territorio aquilano, doveva essere stata creata per la chiesa medioevale S. Croce
Il comune vanta un vasto numero di architetture religiose:
- Il Santuario della Madonna del Monte, posto tra i boschi fuori l'abitato, meta di pellegrinaggio e sentito luogo di culto.
- Chiesa di S.Anna(La Lama), edificata alla fine del 1400.L'interno è arricchito dallo spettacolare altare barocco del 1700 che ospita una splendida immagine della Santa Patrona di Borbona, Santa Restituta.
- In S.Giuseppesono murati i suggestivi resti medioevali delle chiese scomparse, mentre la Madonna in terracotta attribuita a Carlo dell'Aquila, dei primi anni del 1500, e l'Ecce Homo da Ludovico Carracci, testimoniano un passato importante ancora in gran parte da studiare.
- La chiesa di Santa Croceè una struttura che racchiude fra le sue mura la storia del paese di Borbona. Costruita intorno all’anno mille, Santa Croce era dislocata in una zona fuori dal centro abitato e aveva una configurazione diversa da quella che oggi si può ammirare.